ECOMUSEO MARTESANA ACLI MARTESANA
COMUNICATO STAMPA
“Conoscere per agire – Logistica nell’area omogenea Adda-Martesana”
Gigantismo navale, corridoi logistici, nodi di interscambio, insediamenti logistici, logistica dell’ultimo miglio legata all’e-commerce ed i nuovi scenari per il territorio a fronte anche del “Decreto Genova”, operativo dal mese di ottobre 2019. Infine il tema della ‘governance’ del territorio da parte delle Istituzioni.
Questo è il filo conduttore dell’argomento presentato al seminario divulgativo organizzato daEcomuseo Martesana e Acli Martesana, relatore Marco Legramanti, in merito all’evoluzione del sistema dei trasporti nella Regione Logistica Milanese affrontando lo scenario che, ad ampio spettro, tocca la tematica delle infrastrutture, del lavoro e dell’ambiente.
Le Compagnie di navigazione con le nuove flotte, la cui capienza arriva a trasportare sino a 24.000 TEU (Unità di misura di un container marittimo), hanno modificato le strutture portuali, l’organizzazione del lavoro all’interno dei porti, imponendo scelte che oggi hanno un impatto significativo anche nelle aree di vocazione non portuale e non limitrofe ai porti.
La necessità dei porti liguri, sbocco primario per le merci trasportate via mare delle produzioni lombarde, di avere delle aree retroportuali a funzione di polmone per sopportare i traffici attuali e le previsioni future di movimentazione (potenzialità attuale dei sistemi portuali liguri: 6.600.000 TEU anno) ha richiesto di includere, attraverso il “Decreto Genova”, i nodi di interscambio Sogemar a Melzo e Smistamento a Segrate tra le aree definite “retroporti di Genova” costituendo una Zona Logistica Semplificata (ZLS) governata dall’Autorità di Sistema Portuale (AdSP) di Genova con la collaborazione delle Regioni Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Ministero Trasporti Infrastrutture e Presidenza del Consiglio dei Ministri. Al momento la ZLS è allo stato embrionale e si è in attesa che al prossimo tavolo gli attori ne definiscano il perimetro e le linee guida per la gestione. Uno scenario che rientra negli asset strategici del trasporto europeo agganciato ai due corridoi logistici ferroviari che attraversano la Città Metropolitana di Milano. Il corridoio Mediterraneo che congiunge Algeciras (Spagna) con Budapest (Ungheria) ed il corridoio Reno-Alpi da Genova a Rotterdam (Olanda). I corridoi logistici stradali hanno visto una forte pressione e presenza antropica a lato dei caselli di BRE.BE.MI e TEEM con insediamenti di magazzini utilizzati principalmente dai grossi nomi dell’autotrasporto.
Per vocazione storica l’area omogenea Adda-Martesana è di fatto un “Distretto Logistico spontaneo” che ha visto dagli anni ’80 del secolo scorso l’esodo da Milano e l’insediamento costante di aziende operanti nel settore del trasporto internazionale e nazionale sino a trasformarsi nelle più moderne e avanzate “Logistiche Integrate”. Aziende che a tutti gli effetti includono cicli di lavorazione legati alla produzione terziarizzata, alla distribuzione, al trasporto sino al cliente finale in qualsiasi parte del pianeta, in grado di realizzare un importante valore aggiunto nel fatturato con esigenze di personale specializzato e soprattutto con una formazione in ambito di ingegneria gestionale ed informatica.
Le Logistiche Integrate, supportate da grandi investitori dell’immobiliare logistico, necessitano di strutture ad “hoc” che rispettino parametri precisi per le nuove esigenze dei processi lavorativi e non tutti gli immobili vuoti presenti nella zona omogenea potranno essere utilizzati o riconvertiti ponendo il problema alle amministrazioni comunali della necessità di costruire del nuovosu terreno verde.
Sempre più in crescita,per numero di spedizioni prodotte, è la logistica dell’ultimo miglio legata al mercato E.commerce con furgoni che attraversano in maniera non sempre tranquilla le strade urbane. I reticoli urbani non sono stati pensati per gestire una mole di traffico in costante aumento ed iniziano a far riflettere sia le Amministrazioni sia gli stessi operatori della distribuzione.
A fronte degli scenari che si stanno aprendo diventa indispensabile che i soggetti che popolano l’area omogenea e la vivono, soprattutto chi amministra il territorio (Comuni, Città Metropolitana, Regione Lombardia), associazioni attente a ciò che accade, corpi intermedi che operano nella Martesana e la popolazione, siano correttamente informati su cosa è oggi concretamente la logistica, abbandonando le percezioni distorte e diffuse,edanalizzando i punti di debolezza e quali sono le opportunità che potrebbe apportare creando un valore aggiunto al territorio senza sottovalutarne gli impatti negativi se non correttamente governata dalle amministrazioni pubbliche e dalle istituzioni.
Diventa fondamentale, in primis, che le amministrazioni comunali si coordinino per trovare una linea comune essendo una tematica che, come si è visto nel corso del tempo, tocca tutte le amministrazioni a prescindere dai nodi di interscambio o dalla vicinanza dei corridoi autostradali. Trovare una linea condivisa permetterebbe anche di costruire un tavolo di confronto sia con Regione Lombardia, quale attore nella preparazione delle linee guida della ZLS, sia con le associazioni imprenditoriali legate alla logistica, onde evitare che lo spontaneismo lasciato sino ad ora alle aziende persista quando invece la necessità è un controllo attraverso una “governance”condivisa.
Ecomuseo Martesana, Acli Martesana ed altre associazioni della ‘società civile’ intendono iniziare subitoun percorso che porti alla costituzione di un vero e proprio Osservatorio permanente sulla evoluzione della Martesana sia per prevenire il più possibile scelte critiche per il territorio sia per monitorarne l’evoluzione ed i piani di sviluppo.
Gessate, 29 gennaio 2020